Il paesaggio della bassa padovana in epoca medievale era caratterizzato in buona parte dalla presenza di paludi, acque stagnanti e veri e propri laghi: in questa zona si può infatti individuare quello che era il lago di Vighizzolo. Una progressiva opera di bonifica idraulica attuata a partire dal XVI secolo ha permesso l’incremento della produzione agricola, ma ancora oggi il territorio in esame è interessato dal pericolo di eventi alluvionali. Il progetto prevede la riattivazione del bacino Anconetta ai fini di cassa di laminazione, con l’alimentazione sia dall’esistente batteria di sifoni “2” sul canale Santa Caterina, sia da un nuovo manufatto di derivazione sul canale Gorzone. Il progetto si è posto alcuni obiettivi prioritari al fine di valutare e risolvere diverse problematiche legate alla sicurezza idraulica nelle fasi costruttiva, operativa e nella gestione dell’opera, il tutto nell’ottica di una realistica fattibilità dell’intervento sotto i profili tecnico, ambientale e paesaggistico.